Artemisia, colpa dei malati ?
Indredulo. Non posso crederci. Non ci credo.
Vivo in quel di Prato, dove c’è una grossa comunità cinese, dice la più consistente di Europa, dove pure ci sono diverse erboristerie cinesi. E quindi non mi ha stupito per nulla la telefonata di ieri, della moglie di un mio paziente, contentissima, perché aveva trovato finalmente l’ Artemisia, la pianta che stava aspettando da qualche settimana senza trovarla. Aveva letto su Panorama che poteva servire per il cancro di suo marito, esultava povera donna… aveva le lacrime, si sentivano scendere pure al telefono. E credevo che l’avesse trovata come prodotto cinese.
“No no – dice lei – ora si trova senza problemi, però non so come si debba spalmare, è una crema, come la devo utilizzare quindi ?
Quindi cosa ? dico io.
“No qui c’è scritto che la devo spalmare, però invece ho sentito che gliela devo far mangiare a mio marito. Allora ? ”
Allora cosa Signora ? Ma cosa sta dicendo ? Si è sicuramente sbagliata Signora !
Non credo si sia sbagliato chi gliel’ha venduta, nè chi gliel’ha consigliata, nè chi … non so, ma io le devo dire francamente che non ci credo. Non credo proprio si tratti di qualcosa di non corretto, vedrà è tutto a posto. Ma è impossibile pensare di spalmare l’Artemisia su un paziente con un tumore sperando che venga assorbita, sappiamo che non viene assorbita, e soprattutto pensare che questo possa servire a suo marito. Primo.
Secondo, l’Artemisia, quella cinese appunto, cioè l’ Artemisia annua come la chiamano i botanici, non è ammessa in Italia come integratore, perchè si tratta di una pianta con una sua tossicità. Quindi non la può assumere per bocca a meno che qualcuno non gliela prescriva.
“Appunto -dice lei- proprio perchè è tossica lo è anche contro il tumore !”
Già, ma anche questo è da dimostrare se serve davvero e poi anche bisognerebbe anche vedere se suo marito la può prendere insieme agli altri farmaci che sta facendo, soffre pure di cuore…
Le ricerche che abbiamo a disposizione sono ancora iniziali, molto iniziali. Signora capisco bene che lei farebbe di tutto per suo marito, soprattutto se, come hanno detto gli oncologi non c’è più nulla da fare. Ma se proprio decidiamo di tentare la strada dell’ Artemisia, anche se solo a scopo compassionevole, vediamoci e parliamone. Facciamo il punto della situazione, rivediamo tutte le analisi a questo momento, lo visitiamo e poi decidiamo serenamente cosa fare, insieme a lui e a lei. Dobbiamo prima valutare i possibili rischi e poi se occorre, l’ Artemisia gliela possiamo prescrivere, però in modo corretto e adeguato, e senza ricorrere a queste cose strane…
Ma dopo un attimo di silenzio …
“Qui – dice la Signora – c’è qualcosa che non mi torna…Il fatto è che ci rimette mio marito comunque, che la prenda o non la prenda, che gliela spalmi o non gliela spalmi. Ma caro dottore si faccia dire pure un’altra cosa, non ci passate bene neppure voi dottori che curate con le erbe, voi erboristi, voi farmacisti, voi che le producete le erbe. Anzi sa cosa le dico, che neppure le erbe ci passano bene.
Va a finire che è come dice mio marito, che sono tutte stronzate. E’ un gran puttanaio! E c’è chi se ne approfitta!!!”
E mi riattacca il telefono, come se io c’entrassi qualcosa… Mi ero solo prestato ad ascoltare la sua esultanza prima e la sua disperazione poi. Forse, ma non voglio crederci, forse alimentata anche da qualche errore, errore molto spiacevole.
Stamani, invece, a mente fredda, penso proprio che neppure quella telefonata ci sia stata, che in realtà sia stato solo un sogno, un brutto sogno.
Penso proprio che in realtà tutto quello non sia vero, che non c’è nessuno che voglia approfittarsi dei malati, e soprattutto dei malati oncologici, quelli cioè che si attaccano a tutti pur di avere una chance in più, che non c’è nessuno che voglia gettare discredito sulle erbe stesse o che alimenta la confusione del mercato pro domo sua, che trasforma il mercato delle erbe in mercato delle vacche…
Penso infatti che se l’Artemisia fosse utile al mio paziente io gliela potrei prescrivere senza problemi, in modo appropriato.
Perché mai dovrebbe avere ragione la signora a dire che c’è qualcosa che non quadra…? Non è possibile che la signora debba ricorre ai liquori o alle creme di Artemisia se davvero serve per suo marito. E servirebbe comunque la ricetta del medico per averla, altrimenti c’è davvero qualcosa che non quadra.
Io a tutto questo non ci credo.
Quindi … la logica conclusione è che la Signora si è sbagliata.
Anzi, vuoi vedere che alla fine è proprio suo marito che si è sbagliato ad ammalarsi di tumore ?
Fabio Firenzuoli

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