Oleandro: una velenosa ma ben promettente.
Mazza di S.Giuseppe, Oleandro (Nerium Oleander L.), già considerato utile e importante nella medicina tradizionale cinese, è vissuto da noi solo come pianta ornamentale. Nella medicina popolare è stato utilizzato in forma di decotto anche per lavaggi contro pidocchi, scabbia, e tigna.
Sappiamo bene invece che ogni sua parte (dai fiori alle foglie, dalla corteccia ai semi) contiene glucosidi cardioattivi, tipo quelli presenti nella Digitale, presenti del resto anche in altre piante quali la Stella di Betlemme, il Mughetto, lo Strofanto, la Scilla, e addirittura in alcuni animali, dalle Farfalle ai Rospi… e avete capito bene ! Farfalle e Rospi, sì proprio Rospi, (Bufo Bufo, in termini scientifici.) . [Non a caso, da che mondo è mondo, i glucosidi cardioattivi si distinguono strutturalmente in due sottogruppi: cardenolidi e bufanolidi, appunto da Bufo…]
Pianta ornamentale sui viale a mare, parchi e giardini pubblici e privati, apprezzata per i vistosi fiori dal rosso al bianco, dal rosa al viola all’arancio, le varietà più comuni…e questo benchè sia considerata una delle piante più velenose tra quelle ornamentali. L’ avvelenamento da Oleandro, anche solo dal mangiarne foglie, può essere letale già a bassi dosaggi. Negli animali la dose letale corrisponde 0,5 mg / kg. L’ Oleandrina è il glucoside (categoria dei cardenolidi) più rappresentativo tra quelli presenti nella pianta, altri diversi glucosidi son presenti nei semi (odorosidi e adigoside), mentre la corteccia rosaginoside, nerioside e corteneroside; le radici di Nerium contengono steroidi, la sua linfa contiene minerali e α-tocoferolo. Ci sono anche cardenolidi debolmente attivi come le uzarigenine o inattivi come adinergenina e il digitalosio, ma anche triterpeni, tannini, acido ursolico e, immancabile, la vitamina C
Ebbene è giusto sapere che anche da una pianta velenosa, come l’ Oleandro, si possono presto ottenere, forse, preziosi farmaci antitumorali.
L’ Oleandrina ha una potente attività antitumorale, ad oggi studiata prevalentemente in laboratorio, e questa forse non è una novità, perché già dal 2007 sono state pubblicate ricerche in merito, bensì oggi anche in studi clinici. Questo veleno è già stato studiato su leucemie, melanoma, e carcinomi del colon, pancreas, prostata e polmone non a piccole cellule, pancreas, prostata e melanoma. L’ Oleandrina si comporta da agente citotossico che induce apoptosi, forse per la sua capacità di inibire la P-glicoproteina., un trasportatore responsabile di fenotipi di cancro resistenti ai comuni agenti chemioterapici. La sostanza diventa dunque un chemio sensibilizzatore ma anche un radio sensibilizzatore, inoltre aumenta l’attività della caspasi nelle cellule tumorali e l’apoptosi indotta da radiazioni . Numerose ricerche già esistono anche sul meccanismo d’azione della Oleandrina stessa.
Tutto questo raccontare in breve la storia dell’ Oleandro passato da
a) utile in medicina tradizionale cinese di un tempo…
b) a velenoso, anche se ornamentale, in occidente, da sempre
c) a curativo, in oncologia negli Stati Uniti di oggi…
Già, perché è appena stato pubblicato un trial clinico di fase I, condotto su pazienti affetti da forme tumorali solide, avanzate, prodotto dall’ MD Anderson Cancer Center di Houston, il primo gradino della ricerca scientifica utile a stabilire efficacia, indicazioni e quant’altro dal punto di vista clinico (Hong DSet al. First-in-human study of pbi-05204, an oleander- derived inhibitor of akt, fgf-2, nf- κΒ and p70s6k, in patients with advanced solid tumors. Invest New Drugs. 2014 Jun 13).
Il bello dello studio è che è stato utilizzato un estratto “evoluto” della pianta, ottenuto cioè con moderne tecnologie di estrazione con fluidi supercritici (CO2)..
L’era delle novità è appena cominciata.
E, pensando proprio alla tossicità dell’Oleandro, forse è proprio vero che, come dicevano i nostri vecchi, “non tutti i mali vengono per nuocere…”
Ed a questo proposito però… un doveroso richiamo a quelle che sono le regole della medicina: finchè non è dimostrata l’efficacia e la sicurezza d’uso, l’ Oleandro va considerato ancora una pianta velenosa, molto velenosa, e come tale va trattata.
Forse, e lo speriamo tutti, in un prossimo futuro a fianco delle altre terapie oncologiche…
Che nessuno si faccia o consigli tisane o succhi di Oleandro !!!
C’è ancora da pazientare …
Fabio Firenzuoli

La gestione del riconoscimento dell'operatore della salute e la trasmissione e archiviazione delle relative chiavi d'accesso e dei dati personali del professionista della salute avviene mediante la piattaforma Medikey® nel rispetto dei requisiti richiesti da
Il Ministero della Salute (Circolare Min. San. - Dipartimento Valutazione Farmaci e Farmacovigilanza n° 800.I/15/1267 del 22 marzo 2000)
Codice della Privacy (D.Lgs 30/06/2003 n. 196) sulla tutela dei dati personali
Commenti recenti