15 novembre 2015 ~ 0 Commenti

Toscana: la tisana della “mutua”.

51_lrgSiamo in aprile. Entra in ambulatorio una donna di mezz’età, della campagna fiorentina, scura in volto, fumatrice, si vede da lontano, ma scura in volto soprattutto perché è stanca della vita, è stanca perché soffre dal dolore, dal dolore fisico. E’ piena di dolori, affranta dai suoi dolori, anzi distrutta dai suoi dolori. Schiacciata da tutto quello che ha già percorso, salito, disceso. Trascinata, sorretta e sospinta dal marito lungo tutto il suo calvario fatto di patologie ortopediche e reumatiche, intervento chirurgici, visite, ricoveri, speranze, delusioni, medicine, terapie fisiche, … Stremata.

Ora entra anche in quest’ ambulatorio,  dove si cura con le erbe, già vista ormai dai migliori ortopedici e reumatologi, non ce la fa più. La cosa mi preoccupa non poco quando vedo che mi viene inviata dal reumatologo, che conferma tutto documentandomi il “calvario” della paziente dal punto di vista medico, sostanzialmente dicendo  che non rimaste altre cartucce …

La paziente per farla breve si presenta con dolori alla colonna dorso-lombare, cervico-brachialgie bilaterali,  artrosi ad un’ anca (già operata con protesi all’ all’altra),  dolori da denervazione dopo interventi di emilaminectomie per ernie discali multiple,  ed altre alterazioni strutturali della colonna come ad una cifoscoliosi dorso lombare.

Con quale ulteriori speranza rimane in ambulatorio la paziente  ? mi chiedo io un istante dopo aver letto anche la terapia che stava assumendo …

  • FANS al bisogno (visto che in maniera continuativa non li può assumere)
  • LYRICA (ma intollerante)
  • DEPALGOS (oppioidi + paracetamolo) 6 compresse al giorno
  • TARGIN (aggiunto dal reumatologo, al bisogno, oltre al Depalgos…
  • LASSATIVI VEGETALI  per combattere la stitichezza da oppioidi
  • VALIUM per riposare la notte
  • FARMACI ANTIPERTENSIVI

Ebbene, vista la clinica, le lesioni, la loro entità e vista la storia le intolleranze e la attualità farmacologica, l’unica possibilità di successo che potevo proporle stava riposta nella Cannabis

Indicazione presente

Controindicazioni assenti

E per giunta la Cannabis rientrava e rientra nelle possibilità che fortunatamente per i certi pazienti la mia Regione mette a disposizione all’interno delle offerte del Servizio Sanitario Regionale. Tanto di cappello !

Prescrizione di Cannabis flos secondo quanto previsto dalla normativa regionale. Inzio allora con 50 mg di Cannabis flos al 19 % in forma di decotto serale, per passare dopo il periodo iniziale e vista la clinica, alla dose terapeutica stabile di 100 mg giornalieri e su quella, come prevede la normativa stabilisco pure il Piano Terapeutico.

Tradotto, in pratica per la paziente cosa significa?

Significa semplicemente che alla paziente la farmacia dell’Ospedale, sulla base della mia ricetta, continuata poi dal medico di famiglia, prepara cartine monodose di 100 mg di fiori di Cannabis che servono per preparare una tazza di decotto che lei beve la sera prima di coricarsi. Tutte le sere.  Questa è la terapia.

E, come si sarebbe detto un tempo, questa terapia, naturale, naturalissima,  in forma di tisana, in Regione Toscana  “la passa la mutua”. Ovviamente per una paziente come lei,  ovviamente seguendo tutte le regole previste, per un’erba sì, ma un’erba particolare come la Cannabis, che è uno stupefacente e come tale va considerata, ma un’erba medicinale rimane, controllata in qualità e sicurezza, preparata ed utilizzata dalla paziente a casa sua come una qualunque altra tisana.

Rivista invece in questa settimana,  allo scadere dei tre mesi del Piano Terapeutico, per stabilire la sua prosecuzione, la paziente  non solo sta meglio, ma sta bene. Può dire con franchezza di aver terminato il suo calvario di dolore. La cosa incredibile (ma solo fino a un certo punto!) è che ha lasciato il Valium, ha lasciato il Targin, ha lasciato il Lyrica e i FANS, ed è passata da 6 compresse di Depalgos a 2 Depalgos al giorno.

E tutto questo con una sola tazza di decotto di Cannabis da 100 mg al giorno. Ovviamente ha lasciato pure i lassativi… Ovviamente Dorme.

Non ha avuto alcun effetto collaterale da Cannabis.

Questi i fatti.

Tradotto: una tisana le ha cambiato letteralmente la vita (una tazza di decotto che per qualcuno non servirebbe neppure a nulla …!!!)

Tradotto: una tisana della mutua ha inciso anche sulla salute della sanità toscana, perché nel suo piccolo ha certamente contribuito alla riduzione della spesa di quel singolo paziente.

Tradotto: forse non c’ è poi così da scandalizzarsi così tanto se nel Servizio Sanitario della Regione Toscana per volontà prima dell’ allora Assessore Enrico Rossi, oggi Presidente di Regione, sta di diritto anche la fitoterapia e se la Cannabis potrà trovare presto altre indicazioni d’uso con estensioni terapeutiche.

E forse, ripensandoci, benchè, nel SSR della Regione Toscana vi siano anche le medicine complementari, additate da molti come spesa inutile, la Regione Toscana è risultata essere al primo posto tra le Regioni con il migliore indice nazionale, magari non potrebbe essere al contrario utile cominciare a ragionare al contario: fitoterapia … per tutti, cannabis …per tutti, …. (e non solo), intendendo  ovviamente modello di sanità toscana per tutti, cioè per tutte le altre regioni  ?

E poi ancora, non solo tisana alla cannabis della mutua…, altre tisane forse, altri fitoterapici…  sempre “della mutua”, al futuro non c’è limite….

Fabio Firenzuoli

 

 

 

 

 

 

icona
Per commentare è necessaria l'iscrizione a Medikey

 


La gestione del riconoscimento dell'operatore della salute e la trasmissione e archiviazione delle relative chiavi d'accesso e dei dati personali del professionista della salute avviene mediante la piattaforma Medikey® nel rispetto dei requisiti richiesti da
Il Ministero della Salute (Circolare Min. San. - Dipartimento Valutazione Farmaci e Farmacovigilanza n° 800.I/15/1267 del 22 marzo 2000)
Codice della Privacy (D.Lgs 30/06/2003 n. 196) sulla tutela dei dati personali