29 aprile 2014 ~ 2 Commenti

Aloe fratensis

imagesA volte ritornano … le ridenti bestie contro la casta dei medici, contro la medicina e contro le Big pharma, che non vorrebbero promuovere l’Aloe fratensis come rimedio anticancro, ovviamente per i loro meschini interessi economici…

E’ questo quello che traspare da recenti trasmissioni mediatiche che, come in altre occasioni, anche tragicamente conclusesi, altro non fanno che suscitare stupore su come si possano invece tradire speranze e legittime aspettative di vita di pazienti gravi, sofferenti e fragili, come quelli oncologici, per giunta in stato di malattia avanzata. I più deboli.

Le interviste di qualche singolo paziente che potrebbe aver tratto giovamento (dalla eliminazione di un farmaco o dalla introduzione di uno nuovo, dal modificare l’alimentazione, dal credere in un trattamento o dal non crederci, ecc. ecc.) tutti sanno che purtroppo non costituiscono alcun risultato degno di nota. Come del resto non costituirebbe alcuna significatività qualche singolo caso di tossicità della pianta stessa o al contrario di guarigione miracolosa di un farmaco, qualora fosse valutato su singoli pazienti. E questo vale non solo per i rimedi naturali, ma anche per i farmaci o per qualunque altra terapia, chirurgica, radioterapica o … pranica che sia.

Quindi che i frati, se frati sono, i frati facciano! E i ricercatori altrettanto e i giornalisti altrettanto. E i medici non facciano i mago Merlino con i pazienti. Con molto più rispetto per la scienza medica, anche quando si occupa di terapie naturali, perchè di scienza si tratta. So bene che sarebbe molto più facile per me dire e scrivere che l’Aloe “può far bene” ai malati di cancro, certo. Ma so invece che l’ Aloe può “forse” far qualcosa di buono ai malati di cancro (magari proteggere la mucosa del loro tubo digerente ad esempio),  so invece che l’ Aloe può anche “non far niente” di buono a molti malati di cancro e che può anche “creare problemi” in alcuni malati di cancro. L’Aloe. Già, l’ Aloe fratensis.

Con tutto il rispetto per i frati come per l’Aloe, ovviamente, anzi per le Aloe spp.

Spp ? Sì, cioè per le varie specie di Aloe. E per i vari preparati che a base di Aloe possono venir preparati, ben noti già nelle antiche ma anche recenti farmacopee, sia per uso interno che per uso esterno, che presentano una enorme variabilità in principi attivi, già numerosi di suo, e diversi nelle varie parti della pianta utilizzabili. Premesse di conoscenze ormai indispensabili, per chi utilizza le piante a scopo medicinale e non religioso. Ovvio con tutto il rispetto per la religione.

E poi vogliamo dire o non vogliamo dire che anche che la bibbia della medicina altro non può essere che la ricerca scientifica pubblicata, non solo, pubblicata e metodologicamente corretta, adeguata, e con evidenze ? E non quella aneddotica, o quella folkloristica o quella giornalistica o quella fideistica. Poi certo ognuno creda a quello che vuole e faccia quello che vuole, sì, libertà di cura si chiama oggi, doverosa e da incentivare, certo. Ma ognuno lo faccia sul suo, sulla sua pelle, e non su quella degli altri. E lo faccia informato però, non disinformato.

Informare sull’efficacia anticancro dell’ Aloe fratensis è facile, purtroppo molto facile: non esistono evidenze scientifiche della sua potenza quasi quasi miracolosa. Gli studi tanto decantati, pure interessanti, purtroppo non portano a conclusioni scientifiche utilizzabili in oncologia. Già, perchè manca il metodo che da religioso avrebbe dovuto essere scientifico: assenza di doppio cieco, assenza di descrizione del metodo di randomizzazione, parcellizzazione e disomogeneità dei pazienti, mancata standardizzazione del materiale usato, rischi di interazioni con altri farmaci, ecc.

Non è che forse oltre le Big pharma esistono anche le Small pharma ? Non è forse che oltre la Medicina esista anche la quasi-medicina ?

E pensare pure io le Aloe spp le stimo e le utilizzo, in medicina, da sempre. E quindi non me ne vogliano i frati che rispetto molto per il saio e per la fede che portano, ma non quando sbagliano direzione. Non vorrei mai che si incazzassero qualora si presentasse a bussare ai loro conventi, cercando di convertirli, un quasi-frate con una quasi-bibbia a parlar loro di una quasi-religione

Fabio Firenzuoli

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