FitoNews: le capsuline perpetue.
Era da molto che non vedevo una mia paziente di un paesino non vicinissimo che, mi ricordo, veniva periodicamente al controllo per i disturbi della sua menopausa. Fedele al programma di alimentazione, attività fisica e fitoterapia che le avevo predisposto. D’improvviso smette di venire ai controlli programmati due volte all’anno. Di certo pensavo, avrà avuto qualche problema, la terapia non ha funzionato, oppure problemi familiari, oppure ancora nuovi problemi di salute. Morta forse ? Mah… chissà!
Quando proprio ieri, e per questo ve lo racconto, proprio ieri è piovuta di nuovo in ambulatorio…. E, appena mi vede :
“Ah dottore!!! quant’era che non ci vedevamo…. da quando era a Empoli, anzi da molto prima … Lei è sempre lo stesso!!! Non è per niente invecchiato! No… Ecco, forse non aveva la barba bianca ! ” ”Eh…, faccio io, mi sembra una faccia non nuova, sì è vero, ma francamente non ricordo…
dico, anche un pò imbarazzato. E si continua…
-LEI: Ah guardi qua, guardi guardi, l’ultima sua ricetta è del del del …2006 !
-IO: Ah beh, … quindi son giustificato” dico anche un pò sollevato …
-LEI: Son tornata solo perchè ora le sue pasticche, da un mese a questa parte, non mi funzionano più! Sennò non sarei mica tornata…! Son stata così bene!!!”
Beh, vado a vedere meglio la ricetta, di 8 anni fa esatti, febbraio 2006, e questa signora mi dice che sta prendendo queste erbine da allora, ininterrottamente, ed è stata benissimo! Una miscela di isolavoni di soia, di un estratto di Cimicifuga racemosa , Passiflora e non mi ricordo che altro, ma … in preparazione galenica magistrale.
-IO: Ma come ? Non ci credo ! O meglio … avrà cambiato medico ! Gliele ha prescritte il suo medico di famiglia, i controlli glieli avrà richiesti lui immagino. Oppure ha cambiato specialista ! Signora mica me ne faccio una problema di stima! Magari c’è un collega più vicino di me ? Mica si deve sentire in difficoltà per questo. La capisco bene.
-LEI: Macchè, no no, non mi ha più controllata nessuno, ho avuto diversi problemi in famiglia, con un figlio, il lavoro, ora anche la mamma da seguire… La cura andava bene e io l’ho presa fino ad ora.
-IO: E chi gliele ha fatte le ricette ?
-LEI: Nessuno! Ho fatto con questa! vede com’è sporca e consumata anche !
-IO: non ci posso credere…!
- LEI: certo che ci può credere! Sono sempre andata in farmacia ovviamente, mica da un’altra parte! E poi, lo stesso farmacista di sempre. Quando le ho finite me le riprepara e via! Perchè non va bene forse ? Guardi che sto bene! Glielo assicuro! E’ solo in quest’ultimo mese che hanno perso un pò del loro effetto… Mi son tornate le caldane, mi è aumentata un pò la pressione e il colesterolo e allora son tornata. Certo che Firenze è un’altra cosa rispetto a Empoli, eh …?
E questo, per farvela breve, è in sintesi il primo scambio di battute con questa mia vecchia paziente…
Ma, diobono -dico ora io- il farmacista gliele ha preparate per otto, dico o-t-t-o lunghi anni, con quella medesima ricetta !!!
E allora …
alllora vi chiederei anche di commentare… se volete…
Io i miei commenti me li son già fatti tra me e me! Anche perchè tra professionisti non c’è bisogno di tante parole, bastano i fatti, che parlano meglio di tanti discorsi.
Non c’è bisogno di andare con la memoria al decreto tal dei tali, alla legge talaltra, alla normativa, o che diavolo sia non importa, per sapere che le prescrizioni galeniche magistrali hanno una scadenza naturale e che il farmacista avrebbe la necessità periodicamente di avere la ricetta aggiornata.
O sbaglio ???
O quelle erano forse capsuline perpetue… e io non me ne ero accorto… Sapete quella nuova forma farmaceutica coniata per il cliente piuttosto che per il paziente…
E il suo medico, dico io, dov’era? Mai le ha chiesto se stava assumendo qualcosa ? oltre che visitarla ogni tanto ? Mai gli è venuto alla mente che forse non era il caso di continuare a prendere quelle cose senza fare neppure un controllino ?
Consolatemi vi prego… dov’è finita la professionalità che vorremo rappresentare con un camice bianco ? Sta appunto solo nel camice, o solo nel distintivo, o solo nelle tasse che annualmente paghiamo all’Ordine e che poi sbandieriamo quando si chiede la parcella ? Questo significa forse che, di fatto, davvero non c’è più differenza c’è tra un tecnico preparatore, un venditore e un professionista ?
E dopo questo piccolo sfogo che non potevo non condividere, mi torna alla mente anche l’ultima frase della signora quando finita la visita, se ne va:
“Ah dottore… la saluta tanto il farmacista !”
che fra l’altro neppure personalmente conosco… ma capisco bene perchè mi saluti contento…

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