05 ottobre 2014 ~ 1 Commento

Castagno multitasking.

castagneFresche fresche, appena giunte in tavola.

E il mio primo pensiero, chi lo direbbe, va automaticamente per l’appunto al ruolo … “magico” (!)… delle castagne…

Stavo per entrare alla prova scritta del concorso di aiuto chirurgo a Empoli, mi si avvicina una collega, anche lei tra i candidati, e di nascosto mi infila una castagna in tasca “tienila in tasca e toccala ogni tanto, porta fortuna! Mi raccomando! Una io e una tu…”

Ok, diciamolo, vincemmo il concorso …

E accettammo di buon grado l’esito della prova, senza che nessuno dei due pretendesse la controprova scientifica di ripetere la prova senza castagna… !

Ho poi scoperto che in Lucchesia, terra di affezionati agli usi magici delle piante, tengono rametti di castagno in bocca contro i dolori intercostali ! Mah… certo che siano strani…

A parte comunque le superstizioni, mio padre, boscaiolo, mi aveva insegnato che il legno di castagno era pregiato non solo per i falegnami ma anche per i contadini (!), che lo utilizzavano nelle vigne per farne i pali a sorreggere i filari di viti: piantati in terra infatti non si maceravano, avevano lunga vita.

corbello

E nella sua attività usava molto invece i cosiddetti “corbelli”, grandi cesti di legno di castagno tagliato a strisce intrecciate, indispensabili per portare la legna nelle case dei clienti (ah …quanti ne ho portati pure io sulle spalle!).

Castanea sativa Miller (Fam.: Fagaceae) in linguaggio botanico, “albero del pane” invece in vernacolo… Ovviamente alludendo alle proprietà nutrizionali delle castagne, caldarroste o ballotte, cioè lessate con semi di finocchio e alloro, oppure attraverso la farina trasformate in necci (ovviamente cotti tra due foglie di castagno) o castagnaccio. Alimenti ricchi di proteine e soprattutto di carboidrati, energetici anche se non troppo (120 calorie le ballotte, 190 le caldarroste e quasi 300 quelle secche…), pochi grassi e molti oligoelementi e minerali, in particolare potassio, ferro, calcio e fosforo. Senza qui aprire il capitolo del miele di Castagno, affascinante, e non solo sul formaggio stagionato…

E solo dopo ho scoperto le foglie, in medicina, ricche in polifenoli e triterpeni, hanno una certa attività antiinfiammatoria: la medicina popolare utilizzava le foglie in infuso o in tintura come sedativo della tosse e blando antisettico delle vie respiratorie, e poi utilizzabili anche in forma di sciroppo, medicinale, sempre come sedativo della tosse.

E infine ( ma sarà finita qui la cosa ???), infine la corteccia: il suo decotto, ricco in tannini veniva in passato utilizzato anche come astringente, rimedio popolare contro le diarree. Per uso esterno si utilizzava la corteccia in decotto per pelli arrossate, fragili e delicate, mentre con le bucce della castagana in alcune zone ne fanno decotti per sciacquarsi i capelli scuri e dar loro lucentezza con riflessi ramati.

Neanche a farlo apposta, è stata oggetto di due recentissime pubblicazioni scientifiche, su importanti riviste internazionali, da un gruppo di ricercatori portoghesi e genovesi, che meritano di essere lette, non solo per la tradizione ma anche per nuovi e interessanti possibili sviluppi scientifici e commerciali. Eccole:

  • Braga N, Rodrigues F, P P Oliveira MB.Castanea sativa by-products: a review on added value and sustainable application. Nat Prod Res. 2014 Sep 9:1-18

  • Cornara L, La Rocca A, Terrizzano L, Dente F, Mariotti MG.Ethnobotanical and phytomedical knowledge in the North-Western Ligurian Alps. J Ethnopharmacol. 2014 Aug 8;155(1):463-84

Castagno quindi vera, umile, silenziosa quanto importante pianta multitasking. Pensateci bene prima di tagliarne uno inutilmente…

Spero comunque che nessun magistrato, a distanza di oltre venti anni, dopo questa mia pubblica confessione (…), chieda ora la revisione del mio concorso di aiuto chirurgo… Ah Ah Ah …!!!

Fabio Firenzuoli

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