“Impacchi” al vegetale.
La Tradizione popolare raccomanda spesso gli impacchi, per i quali in realtà possono essere sfruttate anche le proprietà di decotti, quindi acqua con sostanze farmacologiche estratte dalle piante che vengono assorbite e possono servire da “farmaci” naturali. Impacchi caldi sono consigliati in caso di dolori muscolari e di natura reumatica. Gli impacchi freddi sono di utilità comprovata ogni volta che ci si trovi di fronte ad un fatto infiammatorio acuto. Quando invece si applicano cere, resine o impacchi anche con residui di erbe avvolte in un panno si parla allora di cataplasmi o di impiastri, per esempio quando si utilizzano resine gel o succhi di piante o farine di semi o amidi, oli…..Vecchia preparazione domestica che tuttavia può ancora oggi servire in situazioni nelle quali si sia aspettando il medico oppure non ci sia ancora bisogno di farmaci o interventi chirurgici. Spesso vengono anche utilizzate paste preparate con argilla verde mista all’acqua di decotti.
Contro le infezioni, anche per unghie incarnite, un tempo l’ ittiolo, mentre invece si possono sfruttare impacchi con acqua calda e salata, perchè siamo in presenza di una infezione… C’è bisogno di richiamare sangue ricco di globuli bianchi in modo da evitare che si formi un ascesso vero e proprio che poi invece necessita di antibiotici o di una incisione chirurgica. Quindi si fa un impacco caldo-umido e si ripete per 3-4 volte al giorno. Il calore inoltre attira il pus sulla superficie della bolla, e ne favorire un drenaggio rapido. Infine, l’impacco caldo contribuisce ad alleviare il dolore…
Ecco invece una pratica riscoperta anche in ambito medico: l’ applicazione di una foglia di ERBA DELLA MADONNA (Sedum telephium) [vedi Foto]: si tratta di una pianta grassa ornamentale le cui foglie comunque sono state impiegate nella tradizione popolare, funzionano bene, e sono anche state studiate dal punto di vista farmacologico… hanno caratteristiche antiinfiammatorie e drenanti. Anche in caso di ulcere o piaghe che appunto per definizione non tendono alla guarigione spontanea. Per patereccio, o giradito che dir si voglia, o in caso di unghia incarnita.. In realtà, sempre in attesa di una visita medica o chirurgica, si possono fare queste medicazioni domestiche.
In presenza di una blefarite o di calazio o di un orzaiolo… vengono raccomandati impacchi di acqua tiepida con un decotto preparato con un cucchiaio di Eufrasia, di Camomilla e di Agrimonia… In caso di congiuntivite invece, internamente, occorre un collirio antiinfiammatorio o antibiotico senza tanti giri di parole!
Veramente tradizionali sono gli impacchi emollienti che si possono preparare con la un decotto di foglie di bietola e farina di lino. Rilassano i tessuti, richiamano sangue e favoriscono la traspirazione e l’abbassamento della febbre… Si stempera la farina nell’acqua fredda, facendo cuocere fino a consistenza di pappa insieme a foglie di bietola. Spalmare su una garza e applicare a calore sopportabile Qualcuno vi aggiunge pure gocce di olio essenziale di eucalipto.
Contro i dolori muscolari invece si raccomandano impacchi freddi quando vi sia stato un trauma acuto, ad esempio una distorsione, o lo stiramento di un ligamento o una contrattura muscolare. A livello muscolare ottimi ad esempio gli impacchi fatti con acqua di decotto di bacche di ginepro. Quando invece vi sia un dolore che dura da molto tempo, ad esempio una periartrite o un dolore da artrosi, allora meglio gli impacchi caldi, come quelli ad esempio che si preparano con fettine di Zenzero fresco e foglie di Alloro.
E infine la Senape, nera, bianca o selvatica: i semi devono essere frantumati e ridotti in polvere perchè si attivi una sostanza, la mirosina, che libera gli isotiocianati, ad azione irritante, revulsiva, antidolorosa, decontratturante. Impacchi con la farina di senape prepararti con acqua calda, si applicano ad esempio sulla schiena finché la persona non avvertiva una sensazione di bruciore, effetto revulsivo e, anche mischiati a farina di semi di lino, sono efficaci per i dolori reumatici.
Come dire….non c’è che l’imbarazzo della scelta!
Fabio Firenzuoli

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