Occhio all’ Assenzio!
L’ Assenzio è l’Assenzio. L’Artemisia è l’Artemisia. Eh certo, direbbe qualcuno.
Eh no però, diciamo noi. Sembra facile fare un buon caffè recitava una vecchia pubblicità…
“In che senso ? mi spieghi meglio” chiede l’ennesimo paziente oncologico che cerca informazioni certe sulla possibilità o meno di curare il suo tumore con il Vermouth, il famoso e storico liquore di un tempo, liquore notoriamente a base di Assenzio (appunto di Artemisia absinthium L.)
Cos’è successo ? Perché questa domanda apparentemente provocatoria ? L’ennesima bufala? No no. Ha solo trovato su internet notizie, diciamo così, abbastanza ingarbugliate … su queste Artemisie. Già ci capiva poco prima, e ora ancora meno. E da quando poi ha trovato scritto da qualche parte che l’Artemisia annua si chiamerebbe in realtà anche Assenzio, e che l’Assenzio lui sapeva stare appunto nel Vermouth, per lui il gioco era fatto… Ecco al dunque.
Questo è il problema quindi. Che quando son tutti saputi…O meglio quando credono di esser tutti saputi, a volte qualcuno non lo è… E quando pure ci vogliono insegnare la prosa, la poesia e pretendono di insegnarci pure la metrica, dimenticandosi invece le regole elementari della grammatica allora forse è bene che lascino le tastiere magari del computer per tornare non dico al calamaio, ma insomma…magari anche solo per qualche mese, o a ripassar le tabelline se fossero matematici. Perché digita oggi digita domani si perde l’allenamento delle sinapsi e si rischiano intrecci alla fine ben poi inestricabili…
In botanica medica non ci possiamo permettere, con i tempi che corrono, di confondere un Ginseng con un altro, una Salvia con un’altra, un’ Artemisia con un’altra. Niente di più facile. Non si sta parlando o scrivendo di piante, bensì di piante medicinali, bensì di piante che possono essere anche responsabili di effetti o terapeutici o tossici o nessuno dei due.
Dire Ginseng, significa Ginseng indiano (Withania somnifera)? oppure G. coreano (Panax ginseng) ? oppure G. siberiano (Eleuterococcus senticosus) ? sono tre piante diverse, con tre nomi botanici diversi, con indicazioni e controindicazioni diverse, che poi oltretutto cambiano ancora in base alla parte utilizzata e alla tipologia estrattiva utilizzata. E questo vale anche per la Salvia (S. officinalis ? S. miltiorrhiza ? S. lavandulaefolia?). Ed a maggior ragione per le Artemisie… A. annua ? A. absinthium ? A. vulgaris ? A dracunculus ? A. genepi …
E poi ancora… Come si fa a confondere due piante così diverse, appunto confuse, utili nella terapia oncologica ? Non si sta parlando di curare l’unghia incarnita di un paziente… Altra patologia sempre e comunque di tutto rispetto…
E allora ricordiamo, tanto per non dimenticarlo, che cosa sia l’ Assenzio, quello vero però…
L’ Assenzio in quanto tale (e che non ha attività anticancro) è una piccola pianta erbacea, molto frequente in tutta l’Europa meridionale, specialmente nelle zone montane e submontane e nei luoghi asciutti. È una pianta medicinale fortemente aromatica e dal sapore amaro la cui notorietà è non è dovuta tanto alle sue proprietà medicinali (pur presenti) quanto appunto al suo storico impiego nella preparazione del liquore di assenzio che si beve diluito e zuccherato, vermut, che prende origine proprio dal nome tedesco della pianta (Wermuth).
La parte utilizzata sono i capolini (chiamati impropriamente fiori) e foglie, presenti oltretutto in Farmacopea Europea, nei quali si riconoscono vari costituenti chimici. L’α-tujone e il β-tujone sono dei monoterpeni dall’odore mentolato che si trovano in massima concentrazione nell’olio essenziale estratto subito dopo la fioritura. Le concentrazioni di α -tujone variano tra lo 0,53 e l’1,22% e quelle del β-tujone tra il 17,5 ed il 42,3%. A conferire il sapore amaro contribuiscono soprattutto i sesquiterpeni lattonici, in particolare l’absintina. Nella pianta sono presenti anche anabsintina, artabsina, anabsina e anabsinina e polifenoli.
Indicazioni d’uso: la medicina popolare attribuisce all’assenzio proprietà febbrifughe, antielmintiche, antibatteriche, emmenagoghe.
Come fitoterapico è caduto un po’ in disuso anche perché molto amaro, in realtà in forma di tintura o estratto fluido può essere usato in particolare contro disappetenze e difficoltà digestive, grazie alla presenza di sostanze amare.
Avvertenze: Il tujone di per sé è potenzialmente neurotossico. In particolare l’α–tujone è circa 2-3 volte più attivo del β-tujone ed è quindi considerato il principale responsabile degli effetti psicoattivi e tossici dell’assenzio. Si ritiene che agisca da antagonista dei recettori cerebrali dell’acido γ-amminobutirrico (GABA) inducendo l’insorgenza di scariche elettriche neuronali anomale di tipo epilettico. Vi è l’ipotesi che l’attività pro-convulsivante dell’ α -tujone possa essere correlata anche ad una riduzione della risposta del recettore 5-HT3 per la serotonina. I sintomi associati a intossicazione acuta sono rappresentati da convulsioni, ipotensione da vasodilatazione generalizzata, diminuzione del ritmo cardiaco e difficoltà respiratorie. La normativa europea (88/388/EEC 1988) definisce che la quantità massima di tujone presente nelle bevande alcoliche non può essere maggiore di 5 mg/kg e, in ogni caso, la percentuale di questa sostanza non deve superare il 25% del volume di alcol e i 35 mg/kg negli amari. E’ sconsigliato l’uso in gravidanza e in allattamento.
Morale della favola: l’ Assenzio è l’Assenzio. L’Artemisia non è Artemisia.
E chi non conosce la botanica se la studi prima di insegnarla. E i medicinali son medicinali, e i liquori son liquori, e le erbe son erbe, e i pazienti son pazienti (anche troppo a volte…!).
E il paziente con un tumore merita che venga curato per bene e non consigliato per sbaglio.
Fabio Firenzuoli
Referenze
- EUROPEAN COMMISSION- Health & Consumer Protection Directorate general- 2003. Opinion of the Scientific Committee on food on Thujone. Document SCF/CS/FLAV/FLAVOUR/23 ADD2 Final.
- EEC, 1988. Council Directive 88/388/EEC of 21 June 1988 on the approximation of the laws of the Member States relating to flavouring for use infoodstuffs and to source materials for their production. Official Journal of the European Communities, 15.07.1988, L184/61-67.
- GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA – Decreto Legislativo 25/0171992, N° 107 “Attuazione delle direttive 88/388/CEE e 91/71/CEE relative agli aromi destinati ad essere impiegati nei prodotti alimentari ed ai materiali di base per la loro preparazione” – G.U. n° 39 del17.2.92.
- Brinkhaus B, Hentschel C, Von Keudell C, Schindler G, Lindner M, Stützer H, Kohnen R, Willich SN, Lehmacher W, Hahn EG.Herbal medicine with curcuma and fumitory in the treatment of irritable bowel syndrome: a randomized, placebo-controlled, double-blind clinical trial. Scand J Gastroenterol. 2005 Aug;40(8):936-43.
- HÖLD KM, SIRISOMA NS, IKEDA T, NARAHASCHI T, CASIDA JE. α -thujone (the active component of absinthe): γ-aminobutyric acid type A receptor modulation and metabolic detoxification. Proc Natl Acad Sci. 2000; 97: 3826-3831.
- DEIML T, HASENEDER R, ZIEGLGANSBERGER W, RAMMES G, EISENSAMER B, RUPPRECHT R, HAPFELMEIER G. Alpha-thujone reduces 5-HT3 receptor activity by an effect on the agonist-reduced desensitization. Neuropharmacology. 2004; 46: 192-201.
- MCGUFFIN M, HOBBS C, UPTON R. American Herbal Products Association’s Botanical Safety Handbook, CRC Press, Boca Raton, FL; 1997.

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