Pungitopo per emorroidi ? … non solo ! Ecco le novità.
Qualcuno certo penserà sia uno scherzo… Curare le emorroidi con il Pungitopo? Già, e non certo con le bacche, e non certo le foglie aculeate, bensì addirittura gli estratti di rizoma, ricchi in saponine steroidee. Lo si sa da tempo in realtà: esistono medicinali, esistono integratori, esistono cosmetici, esistono preparazioni galeniche … Quindi ? Niente di nuovo sotto il sole ?
A parte il fatto che il Pungitopo (Ruscus aculeatus) è forse meglio conosciuto come pianta ornamentale, tipico delle preparazioni natalizie, e in passato lo era anche per la preparazione di scope rustiche… Ebbene, la medicina popolare lo consigliava in forma di decotto, molto amaro in verità, come antiinfiammatorio, oppure come rizoma grattugiato fresco per applicazioni locali, mentre lo stesso decotto veniva anche consigliato (e qualcuno lo fa ancora) per pedilivi contro gambe e piedi gonfi. Ma con l’avvento dell’uso medicinale, è stato dimostrato, con numeorsi studi clinici, che è utile contro l’infiammazione delle parete venose in caso di emorroidi o di vene varicose e l’uso diciamo “medico” a questo è circoscritto. Sempre nella medicina popolare il decotto è anche consigliato come diuretico e contro la calcolosi renale.
Ebbene una buona novità ?
La ruscogenina isolata dal Pungitopo così come quella ottenuta dalla radice di una pianta orientale, l’ Ophiopogon japonicus , ha dimostrato attività anti-infiammatorie e anti-trombotiche significative con riduzione degli effetti di numerosi sostanze infiammatorie (TNFα; NF -kB, TGF-β1,fibronectina).
Ma certo l’effetto sperimentale più significativo è quello protettivo sul rene diabetico (v. foto a fianco): nell’animale da esperimento lesioni renali indotte da diabete con ridotta clearance della creatinina, azotemia e proteinuria, con marcata elevazione del rapporto tra peso rene al peso corporeo, ebbene queste lesioni sono migliorate con il trattamento con ruscogenina. E scusate se è poco ! …anche se qualcuno potrà dire, giustamente, che si tratta di dati preliminari non acnora estrapolabili sull’uomo.
Tutto vero!
Ma da qualche parte la ricerca seria dovrà pure iniziare, no ? Ecco, è iniziata.
E invece una “vecchia” novità ?
I germogli di pungitopo, che pure contengono ruscogenina [0.08 % contro lo 0.12 % presente nel rizoma] , del tutto simili a quelli dell’asparago (solo un po’ più amari) sono uno degli esempi tipici della cosiddetta alimurgia, cioè nell’uso alimentare di piante selvatiche e spontane.
Tipica è la frittata delle cime di pungitopo!
Il mio consiglio è invece quello di provarli in risotti: mischiate asparagi di bosco e germoglii di pungitopo, e avrete uno squisitissimo risotto, per niente amaro, delicatissimo e saporito. Appena fatto !!!
Come fare per averlo ?
Semplice approfittate del prossimo lunedì di Pasqua o di un altra prossima giornata di sole… E’ infatti proprio ora il tempo della raccolta dei germogli di Pungitopo, che non troverete da nessun verduraio, neppure da chi abbia abitualmente primizie …ma solo nel sottobosco ombroso delle nostre colline, anche basse, non importa salire sui rilievi del nostro appennino. La pianta del Pungitopo si riconosce benissimo… i germogli pure…
Provare per credere e …buona scampagnata!
FF

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