Sì, ma quale Salvia?
A proposito di Salvia, ecco la richiesta di una paziente, sulla quale mi piacerebbe leggere i vostri commenti…
Sono una cinquantunenne in menopausa da circa un anno alle prese con le tipiche problematiche del caso: le tremende vampate di calore. Ho letto vari articoli di fitoterapia nei quali si decantano, tra le altre, le proprietà della salvia. Sono andata in erboristeria e anche qui me l’hanno suggerita, e così ho cominciato ad assumerla: 25 gocce tre volte al giorno. A distanza di una ventina di giorni già ho visto attenuarsi il problema, fino a gradatamente scomparire del tutto. La migliorata situazione si è mantenuta per un paio di mesi ma ora sta ritornando alla grande. E qui sono le mie domande, che gentilmente le rivolgo: come mi devo regolare? Le dovrò prendere per sempre? Pur vegetali, si tratta sempre di estrogeni: possono incidere sulla formazione di tumori? Sono molto preoccupata perché ho mille dubbi tra i “notevoli” benefici che ho riscontrato e l’interferenza di questa sostanza con un processo naturale della vita, molto difficile da gestire però!
Personalmente ritengo che le domande della Signora siano tutte legittime ma anche che sollevino una serie di questioni non banali.
Penso che la terapia della menopausa può e debba essere stabilita in base al quadro clinico, così come la sua durata, senza la volontà né il timore di interferire con il processo fisiologico della menopausa.
Un dato assodato: i fitoestrogeni non provocano insorgenza di tumori.
La Signora evidentemente parla di una tintura di Salvia (penso la Salvia officinalis) nella quale sono presenti flavonoidi con queste caratteristiche, ma nel tempo la terapia potrà essere mantenuta meglio con altre forme estrattive, anche di altre piante, magari prive di alcool e, cosa ancor più importante, standardizzate nei principi attivi utili.
Già queste considerazioni, seppur superficiali, consentono di stabilire la dose terapeutica dei fitoterapici da assumere, cioè quella efficace da assumere, così come ci consentono di seguire l’evoluzione clinica, di evitare o di sospettare interazioni con altri farmaci, ecc. Questo in generale, altrimenti di quel prodotto conosciamo con certezza solo il contenuto in alcool.
Esistono poi altre specie di Salvia, tipo quella cinese o quella spagnola, che invece hanno altre indicazioni terapeutiche, e che possono pure essere impiegate per altri disturbi della menopausa.
E voi cosa ne pensate ? E ancora… queste Salvie conoscete oltre quella del vostro orto ?
Buona giornata
Fabio Firenzuoli

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