05 dicembre 2015 ~ 0 Commenti

Yerba mate: testa o croce ?

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Foto ANSA

Sapevamo che anche Papa Francesco se la beve… lo abbiamo visto… Mica è un segreto. Niente di male. Anzi… forse forse, magari, proprio Sua Santità potrebbe illuminare le genti del sud america a modificare certe abitudini malsane, certe tradizioni perché mica  sempre le tradizioni vanno rispettate di principio in quanto tradizioni…

E quindi dicevamo Yerba mate: testa o croce ? Vediamo perché…

Yerba Mate, oppure Matè, un tè, un infuso a base di foglie dell’albero, botanicamente chiamato Ilex paraguariensis, un membro della famiglia Aquifoliaceae. Bevanda consumata tonica e stimolante in tutto il sud del Sud America, e sta guadagnando una più ampia accettazione in altre zone del mondo come un tè e integratore alimentare a base di benefici per la salute con possibili effetti positivi sull’apparato cardiovascolare su alcuni disturbi metabolici (dislipidemia, obesità alterazioni del metabolismo glicidico anche se non ancora forti evidenze) e la ricerca clinica comunque è già iniziata, qui per voi i riferimenti di letteratura più interessanti (Yu S, 2015; Bonaventura BC, 2012; Klein GA, 2011).

Per inciso…

La pianta contiene in realtà sostanze simili a quelle presenti nel Caffè, caffeina, teobromina e tracce di teofillina, anche se in proporzioni un po’ diverse. In realtà poi contiene anche polifenoli e soprattutto e saponine specifiche (qualcuno la mischia anche a scorza di arancio, cola guaranà, alloro…). Ed è diventata interessante anche per noi per noi, oltre che per quello che ha rappresentato in passato e nel presente dell’ America latina (consumo medio pro capite 5-8 kg) da quando proprio i Gesuiti ne incrementarono il mercato …

In più, ora,  la pianta, o meglio le foglie sono presenti nella lista delle piante prevista dal Ministero della Salute utilizzabili negli integratori e nei prodotti erboristici con questi effetti fisiologici attribuiti: “Antiossidante. Drenaggio dei liquidi corporei. Equilibrio del peso corporeo. Tonico (stanchezza fisica, mentale). Stimolo del metabolismo. Metabolismo dei lipidi”

Per cui a questo punto qualcuno potrebbe dire …

… MA C’ E’ FORSE QUALCHE PROBLEMA ? PERCHE’ TESTA O CROCE ?

Dove sta il problema ?  Siamo proprio noi forse i soliti esagerati ? Quelli che ogni tanto mettono il dito nella piaga ? Ma lo mettessero sui vaccini, sugli antibiotici, su i chemioterapici,  e bla bla bla.. Beh ognuno faccia il suo! Lo sapete no? Qua ci occupiamo di erbe. Per cui. Bando alle ciance. E  quando ci imbattiamo in affermazioni che vanno contro le evidenze … non possiamo tacere … E dal momento che proprio l’altro giorno abbiamo trovato in un sito commerciale, sapete cioè in uno di quelli che vendono per l’appunto la yerba mate, (solo casualmente…), abbiamo trovato scritto che è dimostrato che la yerba mate

1.  fa dimagrire, ci sono dati scientifici che lo dimostrano

2. non ci sono dati scientifici sul rischio tumori all’esofago

Ecco, allora, ci siamo (un filino) arrabbiati… Ed abbiamo voluto ri-aggiornare i dati che pure già c’erano.  E possiamo ora confermare, alla luce della letteratura che,  sostanzialmente

  • sì, la pianta di per sé non è cancerogena
  • sì, la pianta può stare benissimo nell’elenco delle piante ammesse, (ci mancherebbe…)
  • ma… anche che l’uso sconsiderato della bevanda “preparata secondo il metodo tradizionale“, e bevuta in grandi quantità o per lunghi periodi o molto calda, aumenta il rischio di carcinoma dell’esofago (un tumore maligno ed aggressivo), e in maniera significativa, rispetto alla popolazione che ne fa poco scarso o nullo uso, o un uso limitato nel tempo.

E scusate, se questo fosse ancora poco.

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Andrici J, 2013

E siccome non stiamo parlando di noccioline, bensì di un tumore maligno aggressivo e per contro difficilmente aggredibile, o addirittura in alcuni casi non curabile, merita spenderci due minuti di attenzione. Su questo argomento ormai vi sono studi epidemiologici consistenti sull’argomento, compresa una metanalisi ( Andrici J, 2013) e uno studio caso controllo (Lubin JH, 2014), con, per voi, i relativi riferimenti di letteratura.

Un tempo si diceva che il rischio di aumento di questo tumore maligno era dovuto al fatto che la bevanda veniva bevuta molto calda, e quindi il fattore di rischio era sostanzialmente la irritazione cronica della mucosa dovuta al calore.

In realtà oggi sappiamo anche che esiste un altro motivo che spiega questa complicanza, la presenza cioè di idrocarburi aromatici policiclici. Questi sono composti cancerogeni, prodotti abitualmente durante la combustione incompleta di materiali organici, compreso carbone e tabacco (fumo di tabacco, l’esposizione all’inquinamento atmosferico, cibi cotti ad alta temperatura, ecc. ). Ebbene anche la bevanda a base di Mate può anche essere una fonte importante di esposizione a queste sostanze. Le foglie di Yerba Mate infatti, prima di essere messe in commercio, vengono sottoposte a un processo di lenta  essiccazione mediante esposizione prolungata a fumi prodotti dalla combustione del legno. E questo può comportare una concentrazione significativa di idrocarburi aromatici nella erba stessa e nella bevanda, peraltro variabili in base anche alle modalità di produzione.

E allora ? Semplice la questione: basterebbe cambiare un po’ le abitudini di preparazione delle foglie… mica tanto difficile a capirsi. Tutto qua. Innanzitutto queste sono raccomandazioni che valgono ovviamente per la popolazione del sud america che ancora oggi fa riferimento alla preparazione tradizionale delle foglie trattate appunto secondo il metodo loro, popolazione che vive tuttavia anche in Europa e nel nostro paese.

Inoltre basterebbe non berla bollente la bevanda, e  non esagerare nelle quantità, oltre ad abbandonare eventuali altri fattori di rischio, come il fumo e  alcool. ecc..

Ma il famoso buon senso nooo? Evidentemente ….

Morale della favola.

Quando all’inizio di queste considerazioni ci chiedevamo Yerba mate: testa o croce ? in realtà pensavamo che dovrebbe bastare l’uso della testa per capire quando è il momento di cambiare certe abitudini malsane, o come in questo caso certe tradizioni, dal momento che di questo problema non da ora che se ne parla e se ne scrive…  A distanza di tanto tempo infatti la tradizione di bere questa bevanda preparata con certe modalità persiste.  E non sia mai che serva addirittura la fede invece che la testa,  per cambiare una tradizione ? E magari la fede in Francesco, se fosse informato di questi rischi, che potrebbe illuminare il suo popolo proprio su questa loro tradizione sbagliata e pericolosa,  tradizione peraltro portata  anche in Europa. Non vogliamo arrivare a tanto…

E quindi crediamo sufficiente la Testa. Oltretutto i dati disponibili vengono proprio da ricercatori del sud America, e quindi dovrebbero già per questo essere ben credibili. Poi se Sua Santità gli da pure una mano, accipicchia …!

Fabio Firenzuoli

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